
Usare le parole è un’arte. Quando un uomo e una donna si incontrano per la prima volta, per esempio, le parole sono quasi pennellate su una tela bianca. Man mano che si va avanti, che ci si spiega mentre si prende quello che l’altro dice, si cominciano a intravedere paesaggi, vallate, case, fiumi e ruscelli che scorrono. L’arte prende forma e dipinge un luogo di pace e di serenità. Sembra di sentirlo, di vederlo fino a viverlo. Usare le parole è un’arte. Ma lo è anche per chi vuole disegnare nuvole e tempeste in quel cielo solo un attimo prima azzurro e sereno. Un attimo fatto di tante parole, fatto di sillabe una dietro l’altra che alla fine smantellano quel prato, quel fiume, quel paesaggio. E c’è tempesta. Arriva prima il vento. Le parole addirittura si sentono tra le raffiche. Poi la pioggia, quella che fa male che non disseta ma che bagna e fa prendere freddo alle ossa. E quando queste parole sono su un foglio bianco allora diventa complicato non fars...