Quando chiesero allo scemo del villaggio perché lo chiamavano in quel modo lui rispose che, ovviamente, non lo sapeva ma sospettava che fosse per invidia. Nel senso che le persone che vivevano nel villaggio erano invidiose di lui e delle sue doti. E quando chiesero allo scemo del villaggio di quali doti si trattasse lui rispose che, ovviamente, non lo sapeva. Ma sospettava che fossero: intelligenza, bellezza, creatività, capacità di risolvere problemi, anche complessi, e soprattutto bravura e destrezza nei social. Eh sì, disse proprio così. 

Ma in cosa consisteva questa sua peculiarità nel trattare coi social? Lo scemo del villaggio disse che, ovviamente, lo sapeva. Era la sua grande capacità nell’esprimere opinioni, giudizi, indicare i giusti modi di trattare le cose e soprattutto creare notizie. Fake news? chiesero. No ovviamente, rispose lo scemo del villaggio. Si trattava di divulgare quello che le holding non volevano far sapere. Per esempio? Che con il limone e il bicarbonato si cura il cancro ma i medici non lo vogliono dire perché altrimenti perderebbero i soldi delle chemioterapie. 

Ancora…chiesero restando stupiti. E lo scemo del villaggio, che per la prima volta poteva esprimere un pensiero senza avere uno schermo davanti alla faccia, restò un momento perplesso. Non so se ci riesco, disse titubante. Non so cosa dire, disse tentennante. Poi ci pensò su e raccogliendo tutte le sue forze disse: un’altra notizia è quella dei vaccini. Lo sanno tutti che possono provocare autismo ma non vogliono dirlo perché le case farmaceutiche altrimenti perderebbero tanti soldi. 

Quando un uomo, con il viso butterato, si alzò porgendogli dei libri nei quali si parlava malattie sconfitte grazie ai vaccini, lo scemo del villaggio li guardò stralunato, non sapeva cosa farne e non sapeva come usarli. L’uomo aprì una pagina a caso e disse: leggi! E lo scemo del villaggio cominciò: ll vaiolo è stata una malattia infettiva. Si è stimato che la malattia abbia ucciso circa 400.000 europei ogni anno durante il XVIII secolo e sia stato responsabile di un terzo di tutti i casi di cecità. Di tutte le persone infettate morirono circa il 20-60% degli adulti e l'80% dei bambini. Si ritiene che il vaiolo sia stata la causa di 300-500 milioni di decessi durante il XX secolo. Solo nel 1967, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, 15 milioni di persone contrassero la malattia e di questi 2 milioni morirono. Dopo una massiccia campagna di vaccinazione portata avanti dal XIX secolo e condotta con un imponente sforzo congiunto tra il 1958 e il 1977, l'OMS ha dichiarato nel 1979 la malattia eradicata, dopo che l'ultimo caso di vaiolo contratto in natura, era stato diagnosticato in Somalia il 26 ottobre 1977. Si è trattato di malattia eradicata nella storia dell'umanità grazie ai vaccini. All'infuori della vaccinazione, il trattamento del vaiolo è solamente di supporto. 

Lo scemo del villaggio guardò l’uomo senza capire. E protestò. Poi urlò e disse che era un venduto alle case farmaceutiche. E che finalmente loro (?) avrebbero portato la verità scoprendo gli impostori. Allora l’uomo gli diede un altro libro e disse: leggi!
«28 febbraio 1998, sono passati esattamente 20 anni da quando il medico inglese Andrew Wakefield pubblicò la sua ricerca sul presunto legame tra vaccini e autismo.
Nonostante la ricerca risultò viziata da difetti metodologici e interessi economici, con conseguente ritiro dell'articolo e radiazione del dottore, lo studio è ancora il più citato dalle organizzazioni no vax, ed è considerato come la prima fake news sui vaccini.

Lo scemo del villaggio non obiettò, girò le spalle e andò via. Dodici minuti dopo sui social comparve il suo post: “Servi delle case farmaceutiche e venduti tentano di faci cambiare idea. Non sanno che noi siamo più forti perché abbiamo dalla nostra la verità della gente”.

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