Il signor Pillon dice...
Sull’ansa di un fiume, un vecchio pescatore un giorno costruì una casetta. Era di legno con la staccionata ben piantata, dipinta di giallo e circondata da margherite. Il tetto era rosso, di un rosso cupo. Dava serenità. I muri, il vecchio pescatore, li aveva dipinti di verde, voleva che si confondessero con il prato che circondava la casa e il fiume che in alcuni momenti diventava di un verde brillante e trasparente. Ma la cosa più importante era che il vecchio pescatore aveva piantato un cartello all’ingresso: qui, ognuno verrà rispettato.
Un giorno si presentò all’uscio una donna. Toc toc, bussò. Posso entrare?
Certo, rispose il pescatore. Cosa ti è successo?
Ho incontrato il signor Pillon, il podestà del paese, cominciò a raccontare la donna, ha detto che presto, molto presto, io dovrò tornare da mio marito perché vuole tornare al matrimonio indissolubile, e poco importa se mio marito mi picchiava. Ma se torno con lui per me sarà la fine.
Entra, disse subito il pescatore e chiuse la porta.
Qualche giorno dopo, mentre il pescatore e la donna erano intenti a pulire granchi, un ragazzo si presentò all’uscio. Toc tic, bussò. Posso entrare?

Entra. Disse il pescatore. E chiuse la porta.
Ma non passarono che poche ore che alla sua porta bussarono un uomo e una donna. Dissero che fino a quel momento avevano vissuto bene e in armonia ma non erano sposati e il podestà Pillon voleva mandarli via dal paese. Poi arrivò una ragazza disse che le avevano impedito di abortire e ora i genitori l’avevano cacciata da casa.
In men che non si dica davanti alla porta del vecchio pescatore ci fu una fila incredibile di persone, uomini, donne, vecchi e bambini addirittura. Tutti chiedevano di poter restare.
Ma perché qui? chiese ad un tratto il vecchio pescatore. Si alzò una vecchietta che certo non aveva i problemi che avevano spinto tutti gli altri a cercare quella casa con la staccionata ricoperta da margherite, e disse: “Lì fuori c’è scritto una cosa della quale non si parlava più da tanto tempo”.
Cosa? chiese il vecchio pescatore, cosa ho scritto?
“Hai scritto che avresti rispettato tutti e tutti avrebbero rispettato tutti gli altri, e gli altri avrebbero rispettato ancora altri, fino a che ce ne sarebbero stati”.

Il vecchio pescatore rimase un attimo perplesso. Si toccò la barba. Poi prese un’accetta e guardò tutta quella gente in fila. Si alzò e si incamminò verso la staccionata ricoperta di margherite. E una, due, tre, quattro colpi, l’abbattè. Chiamò due uomini e disse loro di prendere le assi gialle. Bene, disse, camminate per trenta minuti e ripiantatele, allarghiamo i confini del rispetto.
Commenti
Posta un commento